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27/08/2024

Dove sono finiti i nostri pensieri? Una riflessione sui social media e l’autenticità

Di recente, ho riflettuto su una questione che, sono sicuro, molti di voi avranno affrontato: la difficoltà di trovare ispirazione per comunicare in modo autentico su LinkedIn. Un contatto che seguo da tempo, e che trovo sempre molto stimolante, ha espresso il suo sconforto nel vedere il proprio feed trasformato in una gara di body building digitale, dove si flexa di più o si finge di lavorare dalla spiaggia.
Il mio feed è spesso una gara tra chi riesce a farsi notare di più: post che oscillano tra autocelebrazioni e condivisioni scontate. Ma dove sono finiti i nostri veri pensieri? Dove sono le idee che nascono da discussioni genuine, da riflessioni fatte su un divano in compagnia di chi ci conosce davvero?

Le chiacchierate con Isabel: un dialogo di Vita

Seduto sul mio divano, sono circondato da un mare di stimoli visivi che non solo parlano di me, ma che alimentano il flusso di coscienza che spesso mia moglie Isabel ed io trasformiamo in monologhi ironici e riflessivi. Isabel è una delle mie prime fonti d’ispirazione; le nostre chiacchierate sono il terreno fertile da cui nascono le mie idee più brillanti. Spesso ci troviamo sul divano a discutere delle cose più disparate, e quello che inizia come un semplice scambio di opinioni si trasforma in un flusso di coscienza che sfocia in riflessioni profonde, qualche risata, e sì, a volte anche un dibattito acceso.

Un esempio perfetto di come queste discussioni prendano vita è successo durante un pranzo a casa di mia suocera. Ero lì, giocando con mia nipote, quando in TV è passato lo spot di Dove, quello sulla bellezza autentica. Non l’avevo mai visto prima, e subito mi ha colpito. Ho cominciato a isolarmi per leggere tutto quello che potevo sulla campagna. Quella sera si è trasformata in un confronto appassionato con Isabel, dove abbiamo analizzato ogni dettaglio della campagna e discusso a lungo del concetto di bellezza proposto da Dove. Da lì è nato un post che ho scritto, frutto di quelle riflessioni condivise.

Isabel ed io lavoriamo entrambi nel vasto mondo del marketing, e queste conversazioni non solo arricchiscono il nostro rapporto, ma alimentano anche la mia creatività professionale. La nostra casa, con tutti gli oggetti che ci circondano, diventa così un teatro di idee, dove ogni elemento stimola un nuovo pensiero, una nuova riflessione. Queste discussioni non sono solo un passatempo; sono il motore di ciò che scrivo, il cuore pulsante dei miei post e delle mie riflessioni.

Gli stimoli della mia vita quotidiana

E proprio dal divano, accanto a Isabel, spesso lasciamo che il nostro sguardo si perda tra gli oggetti che ci circondano, ognuno dei quali ha una storia, un significato, un ricordo. Ogni elemento che vedo stando seduto qui diventa una scintilla che accende le nostre conversazioni, alimenta le nostre idee, e arricchisce i nostri confronti. Questi stimoli visivi non sono semplici decorazioni; sono pezzi di vita che contribuiscono a costruire il nostro dialogo quotidiano, e che spesso si riflettono in ciò che scrivo.

Diamo un’occhiata più da vicino.

Nel riflesso della TV, ci sono altri elementi che meritano attenzione:

Sul mobile spicca una delle prime versioni di Alexa, non una di quelle in commercio, ma un modello riservato ai primi tester italiani, poiché sono stato selezionato da Amazon Italia per testarlo in anteprima. Un tempo, ero al 13.000esimo posto nella classifica dei recensori su Amazon.it, su più di un milione di utenti. Recensire era un hobby e, ancora oggi, recensisco praticamente ogni cosa che acquisto su Amazon. Questo oggetto è un simbolo di quella fase della mia vita e della mia passione per la tecnologia.

Nonostante non ci siano limitazioni d’uso, sono l’unico a utilizzarlo, soprattutto il sabato mattina per ascoltare vecchi vinili o la cosiddetta “musica liquida” – termine che non ho mai capito del tutto, dato che per me tutto è musica.

Le carte sono lì perché siamo pigri, ma questi sono giochi che amiamo fare con gli amici, insieme a Carte contro l’Umanità, che aggiorniamo prontamente con nuove carte sempre più demenziali. Non c’è nulla di meglio per testare i limiti del buon gusto tra amici.

Gioco di carte Mattel UNO Show em No Mercy nuovo mazzo sigillato in fabbrica - s

Questo libro occupa un posto d’onore nel nostro salotto. Ogni tanto lo si legge e si prendono appunti, altre volte lo si guarda come alcuni guardano la Bibbia: con reverenza e un po’ di timore. È lì per ricordarci che nel mondo del marketing digitale non si finisce mai di imparare, ma anche che ogni tanto un po’ di fede nel proprio lavoro non guasta.

Copertina The Art of SEO nuova edizione italiana 2024

L’arte è provocazione, e questo pezzo non è da meno. Ogni volta che lo guardo, non posso fare a meno di ridere e di pensare a quanto sia divertente e assurdo. Un perfetto riflesso della vita stessa: a volte bella, a volte ridicola, ma sempre degna di essere vissuta con un sorriso.

Non è originale, ma si ispira all’arte di Jeff Koons

Mia moglie ha sostenuto fin dall’inizio che fosse troppo grande. Come spesso accade, aveva ragione. Ma sono un cinefilo, e non c’è nulla che mi infastidisca di più di chi mastica rumorosamente chips e popcorn o parla durante un film al cinema. Per questo, mi godo il cinema a casa, con un impianto 7.2 che aggiunge una qualità audio immersiva al mio già completo impianto hi-fi. Questo set-up mi permette di ricreare l’esperienza cinematografica direttamente nel mio salotto, nella quiete assoluta. È una mia scelta e non tollero obiezioni.

Wallmount TV in the old days : r/funny https://www.reddit.com/r/memes/comments/ezaizz/le_flat_screen_tv/

Ah, il tardigrado! Non rappresenta per me la resilienza, una parola che detesto per come è stata mercificata. Ormai anche chi lotta per trovare parcheggio al centro commerciale si definisce resiliente. No, il tardigrado è lì perché è semplicemente stupendo e perché mi fa divertire ogni volta che guardo Barbascura X. È stato proprio Barbascura X a battezzare questo piccolo eroe microscopico con il nome “Vincenzo” in uno dei suoi video, e da allora è stato amore a prima vista per il tardigrado e per la “scienza brutta”. Un piccolo omaggio a chi sa rendere la scienza così coinvolgente e, allo stesso tempo, esilarante.

Lui è Vincenzo, un tardigrado.

Sono nato come PC gamer e PS gamer, e per anni ho evitato le console Nintendo. Poi, da grande, ho deciso di acquistare la Switch insieme a mia moglie, convinto che “così potremmo giocarci insieme”. Naturalmente, questo non è mai accaduto, ma ho scoperto il fantastico mondo di Nintendo, che mi ha conquistato completamente. È diventato il mio passatempo preferito, un modo per immergermi in un universo di giochi che non avevo mai esplorato prima. E mentre mia moglie rimane indifferente alla console, io mi perdo tra Mario, Zelda e i colori vivaci di questo incredibile mondo.

 

In casa abbiamo due giradischi: uno per i dischi rovinati o da testare, l’altro per la musica di alto livello. Roba da hi-fi lover, ma niente Technics SL-1200, quello lo lascio ai boccaloni. Nella mia collezione, che definirei “spastica”, puoi trovare di tutto: dal vinile di Vergassola a V.I.R.U.S. di Sakamoto, passando per l’inno di Telenorba e qualche album dei Tame Impala. Mia moglie non sa ancora che qualche ora fa ho acquistato 32 tra CD e vinili, ma d’altronde, per lei non c’è differenza tra il fascino vintage di un vinile e un CD graffiato. 

Dario Vergassola – “Non me la danno mai (Lamento dell’armonizzatore) – TV TeleNorba – “E’ con te” – Tame Impala – “Currents”

Non è tanto un simbolo, quanto un modo creativo e affascinante per rendere il cavo di alimentazione a vista meno invadente. Sono affascinato dal cosmo, e questo astronauta mi ricorda sempre quanto sia vasto e misterioso l’universo.

Questa finestra è semplicemente una grande finestra. Non rappresenta nulla di più, ma ammetto che fa entrare un sacco di luce.

Anche se non ne parlerò qui, è impossibile ignorare l’influenza che la fotografia ha su di me. Questo quadro è una parte di me, un frammento del mio mondo catturato in un momento.

Questo è il simbolo della mia creatività natalizia, frutto di una serata con amici in cui abbiamo creato una storia completamente inventata intorno a questo vino. È un oggetto che mi ricorda quanto sia importante nutrire la fantasia e condividerla con chi ci sta vicino.

Le piante non sono solo decorazione; sono vita. Questa monstera, in particolare, è un segno di crescita e vitalità, un simbolo di come anche nelle giornate più grigie, la natura trova sempre un modo per fiorire.

E questo è solo ciò che si vede senza muovere la testa. Ogni oggetto qui ha un significato, un motivo per essere al suo posto. Insieme, creano un ambiente che non solo favorisce la riflessione, ma che rende ogni conversazione sul divano un viaggio attraverso ricordi, idee e tanto, tantissimo umorismo.

Alimentare le idee e confrontarsi

È fondamentale sfruttare ogni singola cosa che ci circonda per alimentare le idee e i confronti con i propri amici, colleghi (ciao Mirko, Alessio e Marco, so che mi leggete ma non commentate: CODARDI!), moglie, fidanzate, compagne, cani e gatti. Non bisogna limitarsi a scrivere ciò che è di tendenza, rincorrere le tendenze, o peggio ancora, cercare di creare nuove tendenze a tutti i costi. Se non hai un tuo pensiero, una riflessione autentica o un “pippone” da condividere, non scrivere semplicemente la copia delle copie di altre copie.

Non temo che l’intelligenza artificiale possa sostituire i nostri pensieri, ma troppo spesso, guardando contenuti sempre più simili tra loro, mi fa pensare che non sia chiaro come usare correttamente l’IA. Ne parlerò più dettagliatamente in futuro, ma nel frattempo voglio che sia chiaro: non chiedere a GPT di scrivere per te, ma usalo per ottimizzare un testo secondo il tuo schema di scrittura, per correggere errori di battitura o di punteggiatura. Rileggi sempre e, soprattutto, sii umano, perché è l’ultima cosa che ci rimane prima che le macchine prendano il controllo del mondo.
Cosa penso?
Sii te stess* e non essere "social"
Credo che il valore delle nostre idee non debba essere sacrificato sull'altare della presenza costante. La pressione di dire sempre qualcosa può portare alla perdita di autenticità, e questo è un rischio che non sono disposto a correre. Preferisco di gran lunga un dialogo profondo e riflessivo, che nasce da confronti veri, come quelli che ho con mia moglie o con i miei colleghi. In un mondo in cui tutti vogliono farsi notare, io scelgo di farmi ascoltare solo quando ho davvero qualcosa da dire. E da questo ambiente, ricco di stimoli visivi e creativi, trovo spesso l'ispirazione per farlo in modo autentico e significativo.
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